Monday, December 05, 2005


7) Gli arabi e la vicenda del "Veglio della Montagna"
Pensateci quando fumate

Nel mondo islamico la canapa era tenuta in grandissima considerazione. Hashish in arabo significa erba, anzi è l'erba per eccellenza, come se l'attività psicotropa della pianta costituisse la chiave definitoria dell'intero regno vegetale.
Gli arabi appresero l'uso della canapa dall'India, dalla Persia e dalla letteratura greca ed introdussero tale sostanze nella loro articolata farmacopea e nell'armamentario delle piante dispensatrici di voluttà ed evasione.

Numerose ed antiche sono le varianti narrative di questa storia. Il primo resoconto testuale di questa vicenda ci viene dalla Chronica Slavorum dell'abate Arnoldo di Lubecca, del XII secolo. In essa si raccontava di come l'imam Hasan, infallibile ed onnipotente capo della città fortezza di Alamut si servisse dell'hashish per arruolare dei giovani, renderli privi di volontà e da lui assolutamente dipendenti, in modo tale da spingerli nelle imprese più pericolose, non esluso l'omicidio. Il termine assassini, con cui si indicavano in Europa i componenti di questa devotissimo corpo armato di vendicatori, derivava dall'arabo hashishen, cioè dediti all'erba. Hasan infatti dava loro l'hashish per indurre estasi e visioni fantastiche e, armandoli di pugnale, prometteva che quelle gioie sarebbero diventate eterne se essi avessero eseguito cio' che veniva loro ordinato.

Pur senza mai venir menzionata, la canapa è stata protagonista della vicenda leggendaria del "Veglio della Montagna" e della feroce setta dei suoi assassini, narrata da Marco Polo nel Milione: il "Veglio della montagna" aveva realizzato in una valle tra due montagne "lo piu' bello giardino e 'l piu'grande del mondo", fedele riproduzione terrena dell'aldila' maomettano. Qui venivano fatti svegliare, dopo un sonno estatico provocato con un erba, i sicari scelti per le missioni delittuose.
Si faceva loro credere che quello fosse il vero paradiso di Allah, e che avrebbero potuto viverci per sempre se solo avessero obbedito a tutti gli ordini del "Veglio". Gli assassini divennero in seguito le più temute e combattive compagnie militari inquadrate negli eserciti arabi che lottarono contro i crociati. La loro dedizione divenne una sorta di simbolo letterario dei trovatori provenzali, che magnificavano la fedeltà all'amata nell'amor cortese. Anche l'Ordine dei Templari, istituito poco dopo il 1100 a protezione dei viaggi in Terra Santa, sembrerebbe aver mutato simboli e modalità associative dagli assassini.

Il riferimento all'erba usata per plagiare gli assassini è presente nell'ottava novella della terza giornata del Decamerone di Boccaccio. Per intrattenersi con la moglie, un abate faceva bere all'ingenuo marito, Ferondo, una pozione fatta con "una polvere di meravigliosa virtù, la quale nelle parti di levante avuta da un gran principe, il quale affermava quella solersi usare per lo Veglio della Montagna, quando alcun voleva dormendo mandare nel suo paradiso o trarlone" (1954, p.344).

L'uso di una sostanza di nome benji, assai somigliante alla canapa nell'aspetto e negli effetti, ricorreva spesso anche negli intrighi narrati dalla bella Sheherazade nelle Mille e una notte.
Stranamente essa serviva per addormentare mariti e allo stesso tempo per ravvivare gli ardori e gli slanci degli amanti.

Nel mondo arabo la canapa tuttavia non rappresentò soltanto lo strumento per assoggettare le persone e per portare facilmente a termine gli intrighi amorosi. L'hashish era infatti la chiave di volta della mistica e della pratica spirituale nel sufismo e dei dervisci, usata per sopportare le lunghissime sedute di meditazione e per sperimentare, nell'alterazione delle facoltà mentali, il kif, la felicità e il riscatto eterno attesi dal credente.

5 Comments:

Blogger Pao said...

La storia degli assassini l'avevo letta in un libro. Il libro è "il teorema del pappagallo", parla della storia della matematica. Mi ricordo che Hasan ottenne la fortezza con un trucco talmente stronzo da farmi dubitare anche della veridicità delle storie sull'hashish. Ora il trucco non ho voglia di scriverlo, però. Ve lo racconto a voce.

12:57 PM  
Anonymous Anonymous said...

mi ricordo quel libro!!! l'ho sfogliato alle superiori ma al momento d comprarlo ho preferito prendere 'l'ultimo teorema d fermat' ;P un giorno toccherà anche a lui!
comunque grande pao! sei sempre un genio d tempestività!
Sei nominato mediofan numero uno!!!

2:11 PM  
Blogger Pao said...

Se con tempestività intendi fancazzismo sono con te sorella. Tra parentesi, questo è il volto dell'uomo che ha dimostrato l'ultimo teorema di fermat. Sembra avere una mina bella grossa.

3:54 PM  
Anonymous Anonymous said...

w il fancazzismo e la viuuleeenzaa

11:30 AM  
Anonymous Anonymous said...

Leggere e apprendere. Digerire e metabolizzare...:
Quattro pirati sul mar dei Sargassi,
sopra una zattera fatta di assi,
vanno remando, dicono loro, alla ricerca di un grande tesoro.
Però:
uno è alto, uno è basso, uno è zoppo
ed il quarto ha la benda sull'occhio,
vanno remando, dicono loro, alla ricerca di un grande tesoro.

11:43 AM  

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