8) Iscrizione di San Clemente
Spulciando i primordi della lingua italiana
Non sarà una novità per chi, come noi, ha provato la terrificante delizia di affrontare un esame di storia della lingua italiana e in particolare di impararsi a memoria le 676 pagine del Migliorini.
L’iscrizione è affrescata su un muro della chiesa di San Clemente a Roma, risale agli ultimi anni dell’XI secolo e descrive un episodio tratto dalla Passio sancti Clementis.
Il patrizio pagano Sisinnio [che si chiama tra l’altro come il nonno di Fireburton] era prefetto di Roma e marito di una certa Teodora, convertita al Cristianesimo e convinta al voto di castità da San Clemente. Sisinnio pedina la moglie con un pugno di fidi soldati e la sorprende ad ascoltare la Messa celebrata proprio dal Santo. Pieno di collera, lo accusa di aver esercitato arti magiche contro di lui, togliendogli momentaneamente la vista e l’udito per abusare di sua moglie.
Egli ordina a tre servi di trascinare per terra san Clemente legato:
L’iscrizione è affrescata su un muro della chiesa di San Clemente a Roma, risale agli ultimi anni dell’XI secolo e descrive un episodio tratto dalla Passio sancti Clementis.
Il patrizio pagano Sisinnio [che si chiama tra l’altro come il nonno di Fireburton] era prefetto di Roma e marito di una certa Teodora, convertita al Cristianesimo e convinta al voto di castità da San Clemente. Sisinnio pedina la moglie con un pugno di fidi soldati e la sorprende ad ascoltare la Messa celebrata proprio dal Santo. Pieno di collera, lo accusa di aver esercitato arti magiche contro di lui, togliendogli momentaneamente la vista e l’udito per abusare di sua moglie.
Egli ordina a tre servi di trascinare per terra san Clemente legato:
- Fili de le pute, traite.
Poi insiste con due di essi perché lo trascinino con la fune:
- Gosmari, Albertel, traite.
E al terzo, Carboncello, dà ordine di spingere con un palo il santo:
- Fàlite dereto colo palo, Carvoncelle.
Ma un miracolo è avvenuto. Il sant’uomo che il patrizio e i tre vorrebbero martirizzare è libero: mentre essi credono d’avere in mano lui, stanno legando e spingendo una pesante colonna.
Da questa si leva una voce, che spiega il miracoloso avvenimento:
Da questa si leva una voce, che spiega il miracoloso avvenimento:
Duratiam cordis vestris
Saxa traere meruistis
Saxa traere meruistis
Chi fece l’iscrizione, con quello scarso storicismo proprio del Medioevo, adoperò nomi e lingua del proprio tempo per raffigurare un fatto del primo secolo, con una simpatica differenziazione: affidò le parole della colonna-san Clemente alla solenne lingua liturgica… e mise in bocca all’educatissimo signor Sisinnio una delle prime testimonianze scritte in lingua volgare che siano giunte ai giorni nostri. Degno e raffinatissimo inizio!!!
4 Comments:
Questo link lega questo post al commento dell'amico americano qui sopra: tiè.
13/12/2001 - 13/12/2005
Ricordando Chuck...
Povera colonna!!!!
Il mio vero nome è Loredana.
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