
La storia di Santa Verdiana
Questa è Verdiana, simpatica fanciulla nata intorno al 1180 a Castelfiorentino, patrona dei rabdomanti, di Robin Hood e della prima amante di Blackie Lawless. [nn è vero me lo sono inventata io n.d.y. = nota di yaksha]
Già da piccola era un’esperta nell’arte del miracolo. La sua famiglia era povera quindi era stata mandata a lavorare come garzona in una famiglia di contadini. Una volta mentre portava il gregge al pascolo scoppiò un temporale: lei tracciò in terra un cerchio con un fuso e creò un’isola asciutta per riparare le bestie. Un’altra volta passò nel territorio di Montespertoli, in una frazione chiamata ancora oggi Verdigliana: fece bere le sue pecore ad una fonte ed in seguito quest’acqua ebbe effetti curativi.
La nobile famiglia degli Attavanti la volle prendere in casa e la adottò.
La sua prima impresa in questa nuova fase della sua vita fu saccheggiare il magazzino dello zio adottivo commerciante, dove lavorava come amministratrice. Donò tutto ai poveri poco prima che andasse in porto un ricco affare: alla divina provvidenza toccò far comparire i legumi e le granaglie mancanti per evitare che, giustamente, lo zio la salaccasse di botte. Tutti felici e contenti: Verdiana salva, lo zio ricco, i poveri sfamati e i vicini da casa con una nuova santa su cui spettegolare.
Pellegrineggiò per un po’ tra Santiago e Roma e al ritorno, presa da un fulminante desiderio di solitudine, si fece costruire una celletta vicino all’oratorio di Sant’Antonio sulle rive dell’Elsa e ci si fece murare viva.
Vi rimase rinchiusa per 34 anni.
Unico contatto con il mondo: una fessura per farsi nutrire (poco), seguire le funzioni religiose, fare la confessione e ricevere la Comunione.
Unica compagnia: due serpenti che la aiutavano a fare penitenza, fustigandola e mangiando nella sua ciotola.
Morì il 1° febbraio 1242 nella sua cella e le campane si misero a suonare di spontanea volontà.
p.s.: nella leggenda uno dei due serpenti, momentaneamente sgusciato fuori dalla cella, rimase schiacciato da un carro. Il serpente, come il drago, può essere visto come espressione della mescolanza caotica tra acqua e terra, dell’acquitrinio, della palude. Nella sua immagine si riassume l’energia potenziale della natura primigenia in tutta la sua indisciplinata vitalità. E’ simbolo di una natura feconda ma che aspetta bonifica. E forse la storia di Santa Verdiana e dei suoi serpenti è proprio l’emblema dei lavori di bonifica che stavano asciugando a sud la Val d’Elsa: infatti alla santa è attribuito il potere di proteggere la collettività dalle piene e il carro che causò la morte del serpente è simbolo della vittoria della strada sulla palude.
10 Comments:
...e vai che sono il primo.
Intanto buon anno passerotte.
Secondo punto, questo post è bellissimo.
Aggiungo inoltre che nelle zone tra Montespertoli, il Pesa e l'Elsa c'è ancora una forte cultura sulla santa in questione.
ho un paio di colleghi , ultracattolici, che ogni tanto ci si raccomandano.
E non vanno in giro vestiti da serpenti...
nn sono un serpente!
Sono tornata. E stavolta picchio duro.
Brave!
cmq secondo me era stato lo zio a chiuderla nella cella per farla smettere d fare danni.
...Quindi S. Verdiana proteggeva la collettività dalle piene...com'è che a ottobre ad architettura (sede di S. Verdiana) ci pioveva dentro? Sicuramente chi l'ha fatta (Natalini) non è parente della suddetta santa!
Ci sono più cose in cielo che in terra.
la frase suonava un po' diversamente...
Ci sono più cose in cielo che in terra solo quando sono fatto.
un mangiare i' piatto indò tu sputi!
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