Wednesday, March 15, 2006



20) Claudicans-Man
Quando i filosofi cadono in basso

"In proposito, o fuor di proposito, non ha importanza, si dice in Italia, con un proverbio comune, che non conosce Venere nella sua perfetta dolcezza chi non è andato a letto con la zoppa. Il caso, o qualche circostanza particolare, ha messo da gran tempo questo detto sulla bocca del popolo; e lo si dice dei maschi come delle femmine. Di fatto la regina delle Amazzoni rispose allo scita che la invitava all'amore: "airista kolos oifei: lo zoppo lo fa meglio di tutti". In quella repubblica femminile, per sfuggire al dominio dei maschi, esse li storpiavano fin dall'infanzia, braccia, gambe ed altre membra che davano loro superiorità su di esse, e si servivano di loro solo per quello per cui noi ci serviamo di esse. Avrei detto che fosse il movimento scomposto della zoppa a dare qualche nuovo piacere alla cosa e qualche punta di dolcezza a coloro che lo provano, ma ho appreso poco fa che l'antica filosofia l'ha stabilito [in particolare, è questo uno dei Problemi di Aristotele]: essa dice che poiché le gambe e le cosce delle zoppe non ricevono, a causa della loro imperfezione, l'alimento che a loro è dovuto, ne deriva che le parti genitali, che sono al di sopra, sono più piene, più nutrite e più vigorose. Oppure che, dato che tale difetto impedisce l'esercizio, quelli che ne sono colpiti dissipano meno le loro forze e giungono più integri ai giochi di Venere. E questa è anche la ragione per cui i Greci disistimavano le tessitrici perché erano più calde delle altre donne: a causa del mestiere sedentario che fanno, senza grande esercizio del corpo."

[Michel de Montaigne, Essais, II, Degli zoppi]

Wednesday, March 08, 2006


19) Shimizé – Il racconto della sirena
Alla ricerca delle parole perdute

“C’era un oshammi shammi che viveva in una wesesheshammi in cima a una wooba. Venne una notte un oogoro e disse all’oshammi shammi:
- Shimì non voglio né la tua corona né il tuo bastone, voglio la tua shammizé.
- De shimite deé – rise l’oshammi shammi – cerca pure. Se vedi qua nella weseshe la mia shammizé, prendila pure.
- L’oogoro frugò in lungo e in largo tutta la wesesheshammi e alla fine vide una woolanda e trionfante gridò:
- Shimì, eccola qui, l’ho trovata.
- Sei furbo come il tsezehé dalle lunghe orecchie – disse l’oshammi shammi – l’hai trovata ed è tua.
L’oogoro corse giù dalla wooba cantando e ridendo:
- Ho una shammizé! Per tutta la vita shimideé, avrò una shammizé!
Sulla strada incontrò un vecchio woorogoro.
- Shimì woro, ti piace? – disse l’oogoro – guarda, ti piace la mia shimmizé?
- Woof – disse l’orogoro – stupido come uno tsezehé! Non vedi che quella che tieni tra le braccia è una woolanda?
- Alla luce della luna l’oogoro guardò bene, vide il suo errore e se ne andò tzuke shimite no scimé, triste come chi ha perso il nome delle cose.”

[Stefano Benni – Il Bar sotto il Mare]

Si apre il grande concorso Troviamo le Parole Perdute!!! Fate un copia-incolla, sostituite i nomi fulminati e postate dando la vostra versione della storia!
La mia (n.d.y ---> nota di yaksha) è già lì pronta ad illuminarvi...